
Chi siamo
Da anni dedichiamo il nostro tempo a connettere attività agricole, mercati, ristoranti, siti culturali, per creare comunità e aprirci verso il mondo a partire dalle nostre specificità. Siamo in ogni valle del Biellese e cerchiamo di far conoscere, ai nostri concittadini e al mondo, le bellezze di cui siamo custodi, a supporto di un’economia locale fatta di persone. Crediamo nell’importanza delle relazioni e del supporto reciproco tra gli abitanti di un territorio, senza distinzione alcuna, perché pensiamo che l’unione fa la forza e che la solidarietà rende migliori. Come imprenditori, esercenti, professionisti, sanitari, insegnanti, studenti, agricoltori, lavoratori tutti, cittadini, soggetti di diritto, come famiglie, genitori, giovani, persone, individui, in un periodo storico in cui esprimere dubbi e perplessità è diventato difficile, con sincerità ci siamo posti questi interrogativi:
In che modo lo strumento green pass impedisce la diffusione del virus?
In che modo lo strumento green pass protegge dall’essere contagiato e dal contagiare? In che modo lo strumento green pass tutela la salute?
In che modo il green pass rispetta i principi democratici?
In che modo lo strumento green pass sostiene l’economia e il lavoro?
In che modo lo strumento green pass agisce nell’interesse delle persone?
In che modo lo strumento green pass rispetta le libertà Costituzionali?
Se tu hai spiegazioni o risposte a queste domande siamo ben felici di accoglierle e di poter finalmente trovare una giusta ragione all’uso sistemico di questo PASS.
“Se invece anche tu hai più domande che certezze, il tuo pensiero è allineato al nostro.”
Insieme dichiariamo fermamente il nostro intento di voler cancellare questo sistema di libertà condizionata a scadenza, di tracciamento e controllo puntuale, esercitato attraverso il green pass e/o qualunque altro mezzo, attuale o futuro, avente uguale scopo.
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Innamorati del Biellese e della libertà
Siamo un gruppo di cittadini biellesi di diversa provenienza sociale e politica.
Siamo impegnati sul territorio da molti anni per creare lo sviluppo dell’economia locale e sostenibile.
Questo nostro impegno vuole portare valore nella relazione tra chi produce e chi consuma i beni e i servizi del territorio. Per questo motivo ci stiamo chiedendo cosa sta accadendo? In questi due anni di pandemia che ha portato isolamento, paura, perdita di certezze nell’ambito familiare e lavorativo e nelle relazioni amicali, siamo stati traghettati verso la guerra.
Siamo un gruppo di cittadini che ci siamo incontrati e discutendo sull’applicazione della legge che ha introdotto:
1. L’obbligo vaccinale per una parte della popolazione;
2. L’istituzione del Green Pass come strumento per proseguire le attività quotidiane (in
particolare il lavoro, ma anche prendere i mezzi pubblici, frequentare le palestre e luoghi di
sport e socialità, andare in posta, in banca…);
Abbiamo osservato che siamo entrati in un conflitto sociale tra persone che fanno scelte differenti. Ci siamo sottoposti ad un trattamento sanitario per ottenere il lasciapassare, che ci permette di mantenere il lavoro che è il fondamento della nostra repubblica. Siamo così giunti ad etichettare la parte di cittadini dubbiosi e con un senso critico, come il capro espiatorio del fallimento di obiettivi politici.
Ci siamo accorti che non esiste più nel nostro governo una opposizione sana e dedita alla difesa e protezione delle minoranze.
Ci troviamo ad ascoltare appelli univoci che sistematicamente narrano di morte, malattia, emergenza e lockdown e ora di guerra.
Siamo arrivati a considerare i non vaccinati come i disertori di una guerra mediatica e sociale che distrae da ciò che avviene nell’intera gestione della salute pubblica, della scuola pubblica, delle risorse energetiche e delle politiche sociali.
Perciò riteniamo sia il momento di rimettere in azione il coinvolgimento partecipativo dei territori e di noi che ci viviamo, per riappropriarci del diritto alla mobilità, alla salute, al lavoro, all’integrazione sociale, alla costruzione di una nuova partecipazione che possa diminuire le diseguaglianze e aumentare le possibilità.
Eccoci qui a denunciare che l’utilizzo del green pass, nel contesto attuale, non ha più necessità di essere.
Abbiamo buone ragioni per considerare questa misura di gestione del contagio in pandemia discriminante ed ingiusta, sia per chi ha scelto di sottoporsi alla vaccinazione sia per chi invece ha fatto una scelta diversa.
Abbiamo buone ragioni di credere che questo strumento potrebbe essere utilizzato in modo distorto anche nel futuro, per esempio per il controllo dei nostri risparmi e delle nostre proprietà. E’ venuto il momento di fare sentire la nostra voce per proporre altre forme di protezione della nostra salute psico-fisica e sociale.
E’ venuto il momento di accendere la luce sulla necessità di potenziare la sanità territoriale e primaria.
E’ venuto il momento di esporci proponendo un’azione precisa e diretta che metta fine alla criminalizzazione del libero pensiero e del rispetto dell’autodeterminazione dei cittadini .
Pertanto chiediamo l’abolizione di questo strumento di controllo ed invitiamo ogni cittadino a sottoscrivere questa richiesta.
Sarà inoltrata alle istituzioni locali affinché possano portare, con una pressione anche a livello nazionale, questa volontà popolare e civica